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Il segmento testuale La guardia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 70Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 299

Brano: [...]ertato tra il C.L.N., una guardia di pubblica sicurezza repubblichina di nome Mimmo e il direttore del carcere, i 3 ostaggi Remo Grassi, Ferruccio Ferri e Guerrino Mosna furono liberati insieme ad altri prigionieri politici, compresi due ebrei arrestati solo perché tali.

Quando, l’indomani, i nazifascisti si presentarono al carcere per prelevare gli ostaggi e portarli con sé nella ritirata, non vi trovarono più nessuno, neanche il direttore. (La guardia di pubblica sicurezza, autore della falsificazione dei documenti necessari per scarcerare gli ostaggi, espediente suggerito dal direttore del carcere, all 'indomani della Liberazione di Orvieto troverà lavoro in città quale auti

299



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 207

Brano: [...]o volantino portava la data del 15.5.1940.

Altri gruppi sorsero nel contempo a opera di organizzazioni giovanili. I comunisti furono, da parte loro, attivissimi, soprattutto nell’organizzare i primi scioperi, sfidando le rappresaglie minacciate dalle forze di occupazione. Nei mesi estivi furono organizzati, da militari evasi dai campi di prigionia, due nuovi movimenti di resistenza: la L.O.F. (Legione dei soldati del Fronte) e la Orangewacht [La guardia di Orange). Ma questi primi tentativi si spensero quasi subito, in seguito a numerosi arresti e per una pressoché totale impreparazione dei militari nella tecnica di guerriglia. Si formarono altri gruppi, alcuni dei quali sopravvissero fino alla Liberazione, ma non si svilupparono in nessun caso vere e proprie formazioni partigiane. A ciò concorrevano anche le ca

207



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 204

Brano: [...]tura, tra i quali si ricorda La pagoda dei settecento geni che ebbe l’onore di essere pubblicata a fianco di racconti di Ver ne e Salgari. Convinto fautore dell’interventismo nel 1915, partecipò alla Prima guerra mondiale, restando ferito. Nei 1917 fu conquistato dagli ideali della rivoluzione russa e nel 1919 si iscrisse al P.S.I.. Cominciò in quegli stessi anni a comporre inni comunisti, quali Sventola bandiera rossa!, Viva Lenin, Bolscevismo, La guardia rossa. Una sua versione de\\'Internazionale venne adottata come inno della Federazione giovanile socialista italiana. I suoi testi, pubblicati con il titolo Canti di Spartaco e sotto lo pseudonimo di Spartacus Picenus, trovarono larga diffusione.

Il riferimento a Spartaco va inteso soprattutto in connessione al noto movimento spartachista sviluppatosi in Germania. Le canzoni di Offidani (si dice eseguite anche alla presenza di Lenin) vennero proibite dalla censura negli anni del regime fascista. Esse incontrarono un largo favore popolare per la loro ingenua vivacità, nonostante certe indul[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 60

Brano: [...]

Ai soviet stringiamo la mano, L’Italia farem comunista,

A morte il regime fascista, Insorgiamo, che è giunta la fin. Evviva la Russia,

Evviva Stalin.

Falce e martello l’emblema,

Non più vagabondi e signori,

Un pane a ciascun che lavori,

Un pane a ciascun che lavori,

Pace e giustizia vogliamo,

L’Italia farem comunista,

A morte il regime fascista, Insorgiamo, che è giunta la fin. Evviva la Russia,

Evviva Stalin.

La guardia rossa

Scritta nel 1919 da Raffaele Offidani, sotto lo pseudonimo di Spartacus Picenus, e dedicata a Lenin, ha avuto larga diffusione in tutto il mondo. La prima melodia usata fu quella della « Valse brune » in voga a quei tempi. Ma in Russia fu composta una nuova musica, su ritmo di marcia: appunto quella che fu intonata dai partigiani ed è oggi generalmente usata.

Ecco si avanza uno strano soldato vien daH’Oriente e non monta de

[strier,

Le man callose ed il volto abbronzato,

è il più glorioso di tutti i guerrier; non ha pennacchi o galloni dorati, ma sul berretto e scolpito n[...]

[...]nuova musica, su ritmo di marcia: appunto quella che fu intonata dai partigiani ed è oggi generalmente usata.

Ecco si avanza uno strano soldato vien daH’Oriente e non monta de

[strier,

Le man callose ed il volto abbronzato,

è il più glorioso di tutti i guerrier; non ha pennacchi o galloni dorati, ma sul berretto e scolpito nel cuor porta la falce e il martello incro

[ciati:

son gli emblemi del lavor. Viva il

[lavori

Passa la guardia rossa che marcia alla riscossa e scuote dalla fossa la schiava umanità.

Giace vilmente la plebe in catene sotto il tallone del ricco padron; dopo millenni di strazi e di pene l'asino alfine si cangia in leon. Sbrana furente il succhion coronato, spoglia il nababbo de l’or che rubò, dando per pane il lavoro forzato a chi mai non lavorò.

Passa la guardia rossa ecc.

Accorron sotto la rossa bandiera tutte le folle di noi lavoratori rimbomba il passo dell’immensa

[schiera

sopra la tomba di un mondo che

[muor.

Tentano invano risorgere i morti: tanto che vale lottar contro il de

[stinl

Marciano al sole più ardenti e più

[forti;

son le armate di Stalin! Viva Lenin!

Passa la guardia rossa che marcia alla riscossa e scaverà la fossa al fascio criminal.

Mentre la notte la plebe riposa nella campagna e nell’ampie città, non più la turba la tema paurosa del suo vampiro che la dissanguerà. Ma sempre veglia devota e tremenda la guardia rossa per la sua libertà: la borghesia sanguinosa ed orrenda mai più risorgerà.

Perché la guardia rossa già le scavò la fossa: nell’epica riscossa salvò l’umanità.

Fischia il vento

È il più famoso inno della Resistenza italiana. Fu cantato quasi ovunque fra le brigate partigiane. Dopo la Liberazione varie persone rivendicarono la paternità di ”Fischia il vento ” ma è probabile che il vero autore del testo sia stato Felice Cascione (v.), comandante partigiano che diede il suo nome alla 2a Divisione d’assalto garibaldina operante nella zona di Imperia. La melodia di " Fischia il vento ” è presa da una canzone russa intitolata « Katiuscia », di soggetto amoroso, opera del poeta sovieti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 59

Brano: [...] bella (da «Contadinella»), Ce l’Osoppo nel bosco (« C’è una strada nel bosco ») e altre, alcune delle quali già prima citate.

6. Canzoni assunte da repertori rivoluzionari di altri paesi. Per quanto riguarda il repertorio partigiano vero e proprio, si può dire che i modelli di gran lunga più seguiti furono quelli russi, che diedero vita a un buon numero di canzoni fra le più belle. A questo gruppo appartengono naturalmente: Fischia il vento; La guardia rossa; Il fascio ci lega le mani; Armata rossa; O fucile vecchio mio compagno; Insorgete; Sutta a chi tucca; quasi sicuramente Russia fatale, e varie altre.

Con un po’ di buona volontà si potrebbe assegnare a questo gruppo L’allegria di Scaletta, in quanto discende, per la sola melodia, dalla famosa « Cucaracha » che ebbe sì gran fortuna mondana, ma fu all’origine una canzone di contenuto rivoluzionario intonata dai guerriglieri messicani di Pancho Villa.

7. Canzoni originali. È questo un gruppo di difficile definizione in

quanto, a parte il nutrito repertorio friulano (che però ha t[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 687

Brano: [...]rale » del 1968 in Cina (si veda la voce Mao Tsetung).

Bibliografia: I. Deutscher, Il profeta armato (Trotsky 18791921), Longanesi, Milano, 1956; E. H. Carr, La rivoluzione bolscevica, Einaudi, Torino, 1964; L. Trotsky, Storia della Rivoluzione russa, Milano, Sugar ed., 1964; N. Suchanov, Cronache della Rivoluzione russa, Editori Riuniti, Roma, 1967; Mario Montagnana, Ricordi di un operaio torinese, Edizioni Rinascita, Roma, 1949.

E.Ni.

La Guardia rossa di un’officina torinese durante l'occupazione delle fabbriche del 1920

chici, organizzati e ” disorganizzati ”) e con pazienza, ingegnosità e spirito di sacrificio

— e, talvolta, con eroica temerità — hanno improvvisato un discreto sistema di difesa militare, supplendo alla criminosa impreparazione di coloro che si arrogano il compito

— retribuito — di rappresentare e di dirigere il proletariato; supplendo alla deficienza di preparazione da parte degli " organizzatori ” (compresi alcuni sedicenti ” massimalisti ”) i quali dopo avere, colla loro vigliaccheria e col loro bolso pa[...]

[...]ilato [...] ».

Mentre la presenza delle guardie rosse sembra limitata a Torino e a pochi altri centri, tra cui Empoli (v.), assai più vasto campo dazione ebbero dal giugno 1921 gli Arditi del popolo (v.), esperienza tipicamente italiana. Nelle loro file, con una forte componente militare, entrarono a far parte anche numerosi operai.

La canzone

Durante la Guerra di liberazione, una delle canzoni più diffuse tra i partigiani italiani fu « La guardia rossa », scritta nel 1919 da Raffaele Offidani (Spartaco Picenus) in onore a Lenin. Diffuso in tutto il

Guarniera, Vincenzo

Tommaso Moro. N. a Catania il 14.4.1906, meccanico. Antifascista, fu deferito al Tribunale speciale, ma ne venne assolto il 31.5.1930. Arruolatosi nella leva di Marina, tornò sotto le armi nel 1936, come motorista nel sommergibile « Goffredo ». Conseguito il brevetto di pilota civile, all’inizio della seconda guerra mondiale fu assegnato all’Aeronautica. Decorato di medaglia d’argento al valor militare, raggiunse4l grado di maresciallo.

Dopo T8.9.1943, trovatosi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 240

Brano: [...]tto lo sguardo muto e timoroso dei passanti. Giunti alle 22 alla porta del carcere, il capodrappello bussò imperiosamente e quando, apertosi uno spioncino, il maresciallo dei carabinieri chiese la provenienza del gruppo, ne ricevette soltanto un borbottio in tedesco e l’ordine di « aprire ». Intimidito, aprì, dando a sua volta ordine che fosse subito aperto il cancello interno; quindi fece accompagnare prigionieri e scorta all’ufficio matricola. La guardia addetta ài la registrazione non comprendeva il tedesco e, innervosita anche per l’ora tarda, chiese stizzosamente: « Ma nessuno di voi sa l’italiano? ».

« Ma sì, tutti noi parliamo italiano », rispose a questo punto il comandante Carlo, puntando la rivoltella e ordinando « mani in alto ». Uno dopo l’altro I guardiani e i carabinieri vennero disarmati e rinchiusi nelle celle, che in pochi minuti cambiarono ospiti. Anche i militi In servizio di guardia sui muri di cinta vennero garbatamente invitati a scendere. I cameroni dei detenuti politici furono aperti: il primo a essere liberato fu il [...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 105

Occorrenza parzialmente corrispondente


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La guardia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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